This is the blog for Franko B's sculpture class at Accademia di Belle Arti di Macerata, Italy.















Vetro - Vuoto

Cari Amici, quando Franko B ha proposto il tema del VUOTO come progetto artistico mi ha messo in crisi. Per prima cosa ho cercato di visualizzare un’immagine che potesse contenere l’idea del vuoto e allo stesso tempo del suo contrario. Mi è venuto in mente un bicchiere che ho fotografato un po’ di tempo fa. La particolarità di questa fotografia stava nel fatto che non fotografavo la realtà, ma il suo riflesso. Nella pratica si tratta di un still life riflesso sul tavolo: con un gesto semplice ho ribaltato l’immagine e ho lasciato al riflesso il posto che nella quotidianità spetta all’oggetto reale. Il bicchiere ritratto apparentemente sembra pieno di vino ma guardando la sua ombra sul tavolo si nota che non c’è nessun liquido. Quello che noi vediamo come pieno non è altro che ciò che resta della presenza del vino, è quel che rimane attaccato al corpo del bicchiere, è il segno di un passaggio, quello che immagino possa essere la pienezza del vuoto. Avevo un’immagine mentale e ora non restava che cercare un corpo. Ho pensato al vetro e al suo “ruolo” nella nostra società. Il vetro è una materia potente… può essere distrutta e riplasmata, può rinascere a nuova vita. Il vetro è solitamente un isolante, serve a contenere, a dividere ciò che sta fuori da ciò che sta dentro. È il materiale fragile per eccellenza. Pensiamo ai bicchieri e alla loro triste storia in Occidente: un bicchiere di vetro viene creato, viene usato e ha senso di esistere solo se è integro e può contenere qualcosa (il bicchiere pieno); se dovesse rompersi nessuno ne avrebbe cura, nessuno avrebbe la pazienza di ricomporre la sua fragilità e verrebbe gettato via. Ora proviamo ad immaginare questo oggetto e con un colpo secco frantumiamolo. Con questo gesto intenzionale abbiamo decostruito il senso e il ruolo dell’oggetto e ne abbiamo invertito il compito di contenere-isolare. Ricomponendo i pezzi del puzzle, il bicchiere incollato diventerebbe un altro oggetto finalmente libero di poter lasciare fluire il vuoto. Come dice un detto Zen Il vero vuoto di cui parlo è ciò che è libero da ogni ruolo e da ogni compito. Partendo dal corpo del vetro mi piacerebbe realizzare un lavoro che possa unire le persone tra loro. Vorrei coinvolgervi affinché ognuno di voi porti un oggetto di VETRO o l’IDEA DEL VETRO, questo oggetto vi deve appartenere e deve poter essere la metafora di voi stessi. Non abbiate paura e lasciate fluire le vostre idee… Insieme, nella data del 30 Novembre ad Urbino, inizieremo un dialogo, una riflessione, un punto di contatto e forse di frattura. Vi ringrazio e spero di vedervi numerosi, un abbraccio.

Simone Loi

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