Perchè le ore, i minuti e i secondi scorrono imperterriti verso il proprio inesorabile destino?
Lo scorrere del tempo e i semi che piantammo in ognuna delle tappe della nostra vita ci motivano, ci rendono felici ed infelici, ci fanno dubitare, amare e odiare, temere e sospettare per poi in un baleno recuperare la fiducia persa; cadiamo mille volte, e mille volte ci rialziamo miracolosamente, anche se con la sola forza sufficiente per andare avanti.
La sfida infatti non sta nell' accettare che il tempo passi, ma vederlo come un potenziale di realizzazione, e smettere di considerarlo come un nemico, bensí un alleato che segna il passo delle nostre vittorie e delle nostre sconfitte.
Lasciarsi trasportare, risulta a volte, tanto benefico, quanto doloroso, a seconda delle sfide che affrontiamo, e talvolta pur sentendoci vinti ci ostiniamo sul nostro cammino che é fatto di ostacoli e soddisfazioni, sorrisi e lacrime, luci ed ombre, principio e fine, perché é proprio nella dualitá che si cela la nostra autenticitá, introducendoci in un universo fisico e mentale dove anche l'astratto puó divenire realtá.
In ogni tappa della nostra vita ci mettiamo alla prova, imparando prima a riconoscere gli ostacoli, e mano a mano che essi si presentano, a superarli, cosí come ci é stato insegnato, educhiamo a nostra volta i nostri figli affinché essi educhino i propri, in un ciclo potenzialmente infinito.
Le tappe della nostra vita.
La prima é la nascita. Una volta al mondo, nascono con noi dolore e allegria, e amore per i nostri genitori, che danno tutto quello che possono, desiderando solo il meglio per noi, e crescendo cerchiamo di restituire tutto quello che ci hanno dato.
Quando passiamo dall'infanzia all'adolescienza, contiamo sul loro affetto e spesso pur essendo giá smisurato questo non ci basta. Poi peró seguendo con gli anni, cominciamo ad assumerci responsabilitá e di colpo le loro attenzioni si convertono in ulteriori doveri che pur proposti per il nostro bene recepiamo come obblighi che ci allontanano da loro introducendoci in una lotta all'indipendenza che ci pone in un costante paradossale contrasto, che in realtá non fa altro che rivelare la nostra immaturitá residua, completando la "prima fase dell'essere"
Nella "seconda fase dell'essere" , dopo anni di conflitti, passati a distruggere l'autoritá che i nostri genitori rappresentavono, e che li rendeva forti, incapaci di sentire dolore, invinciblili,
si comincia a vederli nella loro reale forma che é in definitiva come la nostra, cioé di comuni esseri umani, che soffrono, che hanno paure, dubbi , per poi seguendo nel corso degli anni, e vederli deboli, fragili ed infine morenti.
Cosí via, finché noi , a nostra volta, avremmo seguito lo stesso destino, completando cosí la "terza fase dell'essere" che per quanto questo possa sembrare desolante e triste, in realtá è naturale e vera, e qualsiasi evento che stravolga questo ciclo conduce ad una realtá ancora piú triste.
Opere
Le mie opere sono basate su queste tematiche in quanto ho tratto ispirazione dalla vita quotidiana, sui fenomeni che regolano i rapp orti, cosí come sui frainteindimenti, cercando di cogliere gli aspetti piú salienti che maggiormente hanno influenzato il mio stesso sviluppo.
La prima opera é relativa alla "prima fase dell'essere" in cui la vita incomincia a prendere forma, ed é proprio in questo momento, il piú delicato, in cui nostra madre ci protegge con quella fermezza che io ho voluto rappresentare con la pietra, tanto resistente, qunto calda, e naturale, caratteristiche che sono allo stesso modo riconduciblili al legno, che per questo ho utilizzato come base dell'opera.
La seconda opera si basa su una caduta che ho subito durante l'infanzia, e che si manifesta ancora sotto formadi paura all'altezza impedendomi di fare diverse cose relazionate ad essa.
Nonostante in realtá questa non possa essere considerata come una tappa effettiva della vità in parte per me lo, é in quanto continua ad influenzare ancora alcuni miei comportamenti e di conseguanza alcune esperienze.
L'opera infatti é costituita da argilla, allo scopo di rappresentare il terreno, plasmato in una scala che rende l'idea dell'altezza, aggravata dalla plastica trasparente che permettendo di vedere il fonfo ne esalta l'intensitá.
La terza opera consiste in un progetto che desidero realizzare nel prossimo periodo, e che comunque é giá definito sia in linea teorica ma anche in bozze e schizzi.
Questa infatti si propone di realizzare lo scorrere del tempo che in forma figurativa maglio si rappresenta con i piedi , su cui in definitiva si scarica tutto il peso del cammino dell nostra vita.
Questo infatti e fatto di sabbia, su cui poggiano tanti piedi qunti sono i miei anni e fatti di materiali diversi a seconda delle diverse fasi, esperienze, sensazioni che hanno caratterizzato ogni singolo anno della mia esistenza, e questo cammino proseguirá in forma di impronte sulla sabbia dei miei stessi passi non ancora compiuti, e che gradualmente svaniranno senza lasciare alcuna traccia del mio passaggio e lasciando spazio ad una clessidra rotta a simboleggiare la fine del mio tempo.
Lidia Mateu Bello
2009-2010
No comments:
Post a Comment