This is the blog for Franko B's sculpture class at Accademia di Belle Arti di Macerata, Italy.

Vi propongo un testo, tratto dal libro "Autoriratto" di Man Ray (che potrete trovare nell'armadietto a Scultura, se vorrete)...spero vi piaccia.





"A dispetto di tutte le restrizioni e i travestimenti, volti a nascondere o piuttosto a suggerire il corpo, la maggior parte delle civiltà hanno permesso alla donna, inconsapevolmente e fortunatamente, di lasciar nuda la testa, tutta o in parte. Anche quando soltanto gli occhi si intravedono furtivi attraverso un velo, la società ha commesso un'infrazione al suo codice morale,una negligenza di cui i poeti si sono rallegrati attraverso i secoli.

I poeti più audaci, che hanno visto negli occhi di una donna il suo sesso, si sono resi conto che la testa contiene più orifizi del resto del corpo: altrettanti inviti a un'esplorazione poetica, e cioè sensuale. Su può baciare un occhio o farlo inumidire, senza offendere la decenza.

L'esposizione completa della testa è un'invito a una vera e propria orgia: che sia al naturale o abbellita dal trucco, dai gioielli, da un'elaborata acconciatura, nulla può impedire all'immaginazione le speculazioni più licenziose. Tutti i sensi si concentrano nella sola testa: occhi, orecchie, naso, labbra, lingua e la pelle che tutto risopre con la sua rete di nervi vibranti. Ci si immagina che questi sensi, la controparte dei nostri, siano pronti a rispondere con totale consenso.

Gli occhi non ricevono soltanto un'immagine esterna, ma rinviano l'immagine di un pensiero invisibile: il naso fiuta impalpabili odori, influenzando tutti gli altri sensi; le orecchie, impenetrabili e arabesche, ricettive ai suoni silenti che infiammano il cervello, diventano stereouditive, proprio come gli occhi sono stereoscopici, il naso stereolfattivo e la bocca stereosculatoria, per una maggiore intensità e una più sicura ricezione. La voce è sempre monofonica; non ha bisogno della stereofonia.

E i capelli, tranne pochi casi isolati, sono fortunatamente sfuggiti ai soliti tabù sessuali (peli pubici), e così gli occhi, le mani e il naso possono esplorare e carezzare quella serica chioma, che si abbandona come un corpo consistente.

E infine quando le labbra, questi due corpi che si uniscono in perfetta armonia, si dischiudono nel sorriso, ci rivelano la minacciosa barriera dei denti che invita tuttavia ad ulteriori esplorazioni. Quando tengo questa testa fra le mani non mi domando se è un ritratto del corpo femminile. So soltanto che senza la testa tutti i corpi si somigliano, in quanto servono a un unico scopo. Quando, ancora studente, per la prima volta vidi un corpo nudo nell'aula di disegno, fu una completa delusione; e il mio primo disegno d'un nudo di donna fu oggetto di critiche feroci da parte del professore: <>. In silenzio, io ne convenni.

Certo, lo sò: c'è la gamba ben tornita, il seno perfetto, la natica invitante, me è innanzitutto attraverso gli occhi che i sensi sessuali vengono stimolati. Parlo ora della mia testa, che contiene gli stessi sensi di quelli di una donna. Il mio obbiettivo è di risvegliare gli stessi desideri in queste due teste attraverso i loro analoghi orifizi. E' soltanto riunendo due teste che si può raggiungere una vera comprensione, una reale acquiscenza, il consenso per ulteriori esplorazioni. Quasi ovunque il bacio è diventato la parola d'ordine per questa unione; in certi luoghi lo si deplora, come si deplorerebbe un amplesso in pubblico. Poichè la nudità della testa è tollerata, si tollera anche l'unione delle due teste: almeno la nostra società segue una certa logica superficiale. Ed è, ancora una volta, una fortuna! La testa di una donna è il suo ritratto fisico completo, ma qualunque ne sia il fascino, <>, dice Andreè Breton.

In tutti i sensi, quindi, di una donna dobbiamo innanzitutto chiederci; ha una testa?"


Man Ray

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